A Massafra la prima strada ecosostenibile asfaltata con polverino di gomma da riciclo
Debutta l’asfalto del futuro fatto con pneumatici riciclati
Con i nuovi settecento metri/corsia asfaltati con una miscela contenente una piccola parte di granulo di gomma da riciclo, Massafra porta la Puglia di diritto tra le regioni italiane che hanno iniziato ad utilizzare mescole speciali, che resistono più a lungo, attutiscono il rumore, riducono il margine di frenata, ma soprattutto abbattono le emissioni di anidride carbonica, proprio per l’utilizzo di gomma proveniente da riciclo.
Per Corso Regina Margherita ne è servita l’equivalente di trecentocinquanta pneumatici che «invece di essere abbandonati a bordo strada, sono stati utilizzati per fare qualcosa di buono per la città» ha dichiarato Stefano Montanaro, di Irigom, azienda capofila del progetto, di cui fa parte anche Ecopneus, il più importante consorzio nazionale per la gestione del recupero dei pfu. Giovanni Corbetta, direttore generale del consorzio, intervenuto al convegno “Il nuovo Corso”, organizzato da Irigom per spiegare alle scuole e ai cittadini tecnicamente come è cambiata la strada, seguito dall’inaugurazione del corso, ha fatto un plauso agli impianti di trattamento di pneumatici fuori uso meridionali, più attrezzati per il riciclo rispetto ai concorrenti del nord, più propensi alla valorizzazione energetica.
«Al sud ci sono più aziende specializzate nella granulazione, quindi riciclo della materia, per cui c’è un numero di impianti maggiore anche all’avanguardia. Nella prospettiva di Ecopneus è un vantaggio perché come consorzio stiamo insistendo sul recupero invece che portare la gomma da riciclo a valorizzazione energetica. Per fortuna gli imprenditori del meridione stanno investendo molto, cercando di migliorare la qualità del prodotto: granulo sempre più calibrato, minor presenza di metalli. Qualcuno sta pensando di modificare gli imballaggi per renderli più consoni a quelli che oggi richiede il mercato».
Quello che è accaduto a Massafra, lungo la strada che sarà percorsa il 12 maggio prossimo dal Giro d’Italia, è qualcosa di straordinario, perché pubblico e privato hanno lavorato di comune accordo per realizzare un obiettivo comune.
Ma non è sempre così semplice, come commenta Corbetta: «Gli Enti devono fare la loro parte, perché la maggior parte degli impieghi sono legati al mondo pubblico: campi di calcio, palestre, strade. Tipicamente governati dalle pubbliche amministrazioni. Per questo dobbiamo sempre più sensibilizzare la PA a chiudere il cerchio, offrendo già in zona applicazioni che permetterebbero di utilizzare il granulo prodotto, facendo percepire al cittadino i benefici: chi compra pneumatici paga un piccolo contributo, ma se poi si percepisce cosa si può fare, tipo un campo da calcio, chiudiamo il cerchio. Noi cerchiamo di ricordare alle autorità di tener conto, quando compiono le loro scelte, di quello che offre il mercato. A livello locale sono le stesse imprese che possono far conoscere il prodotto».
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